Annuncio Festival 2014 |
Chi frequenta la LUA, chi frequenta Anghiari, sa che ad accogliere i visitatori di Anghiari c’è il cartello “Città dell’Autobiografia”, ma ben più del cartello, dal 1998, sono i vicoli, le piazze, gli angoli più nascosti dell’antico borgo che accolgono silenziosi le persone che approdano ad Anghiari con l’intento di ripercorrere la propria storia, attraverso la scrittura. Saverio Tutino, fondatore insieme a Duccio Demetrio, desiderava potesse essere identificata da tutti come la valle della memoria. Il Festival dell’Autobiografia si apre quest’anno con un momento per ricordare la nascita della Libera Università dell’Autobiografia, nata in quel borgo che sulla valle si affaccia, protetto da antiche mura. Se ci si siede lungo quelle mura, ammirando la valle, ogni volta, si scopriranno nuovi particolari del paesaggio, nuove meraviglie che non avevamo scorto in precedenza. Anghiari diviene così metafora della scrittura autobiografica: abbiamo bisogno di trovare l’angolo ideale, di fermarci ad osservare, stando dentro mura che ci proteggano, e ci permettano di scorgere alcuni particolari e nasconderne altri, lasciandoci allo stesso tempo la possibilità di ammirare paesaggi straordinari, talvolta ammirandoli con uno sguardo d’insieme, altre scendendo a concentrarsi su un particolare. Le mura sono metafora di protezione e allo stesso tempo di conquista, perché la scrittura a volte è esattamente una conquista, che apre a nuove scoperte, nuove possibilità. Spesso, la stessa cosa accade anche quando ci fermiamo ad ascoltare le storie degli altri, le trascriviamo, ci rispecchiamo in esse. Il Festival giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Tre giorni durante i quali ospiti e pubblico si incontrano e approfondiscono i più svariati temi: dalla dimensione dell’essere uomini e donne, a quella di quanto talvolta questa differenza comporta dolore, dal valore della formazione a quello della scrittura spontanea, dal raccontarsi attraverso la musica, al racconto di storie difficili. Esperienze in carcere, in medicina, nel lavoro sociale, nelle dipendenze, nella dimensione della terza età. Un leggio al quale chiunque può accedere per narrare a voce alta una parte della propria storia. Un Premio per valorizzare giovani ricercatori che la memoria e la scrittura esplorano e approfondiscono per mai dimenticarne il valore. Storie di cura, storie di migranti, storie della terra, storie di lavoro. Storie, storie di vita. Storie di vite scritte e narrate. Oltre settanta ospiti, più o meno conosciuti, insieme ad affermare il valore e il diritto ad avere una storia personale e a poterla raccontare. Il Festival inizia con un incontro per ricordare, nel posto in cui fu fondata, la nascita della LUA, a Tavernelle di Anghiari, alla Vecchia Osteria La Pergola. Si prosegue nella giornata di venerdì con una riflessione sulle Storie di Comunità, e la presentazione di differenti progetti attivati in diverse parti d’Italia, e un approfondimento con alcuni tra i più importanti studiosi di autobiografia, Duccio Demetrio, Paolo Jedlowski, Franco Cambi e Alberto Bertoni dialogheranno sui diversi linguaggi nei quali l’Autobiografia si declina. Il pomeriggio del venerdì è interamente dedicato al Premio Città dell’Autobiografia, assegnato per l’anno 2014 a Gigi Proietti per il testo “Tutto sommato, qualcosa mi ricordo”. Sarà poi possibile ascoltare i 10 finalisti del Premio – Sezione Studi e ricerche che presenteranno i propri lavori di ricerca. Il pomeriggio si chiude con “Aperitivo con le storie”, in giro per il paese, nei caffè, autori e collaboratori della LUA presentano testi e progetti, i temi del venerdì sono Storie di lavoro, Storie della Terra, Storie di lifelong learning, Storie di esilio-Storie di Approdo, Storie di incontri tra Autobiografia e Poesia, Storie di uomini e di donne.La giornata si chiude con Mohamed Ba, mediatore culturale con un’esperienza di vita, esilio integrazione che racconterà nello spettacolo “Il riscatto”. Il sabato si apre con un tempo per i confronti tra pratiche di narrazione relative aAutobiografia nelle dipendenze, Autobiografia e Medicina Narrativa, Autobiografia e psichiatria, Autobiografia in carcere, Autobiografia con persone anziane. Un tempo per ascoltare, conoscere, dialogare, riflettere. Il pomeriggio del sabato si apre con la presentazione di due esperienze importanti per Libera Università dell’Autobiografia: l’esperienza di scrittura Simultanea realizzata in occasione del 25 Novembre 2013 e il progetto europeo Writing Beyond the silence. A seguire due incontri particolari, quello con Caterina Chinnici, e quello con Don Luigi Ciotti. A chiusura del pomeriggio ancora “Aperitivo con le storie”, sui temi Storie di lavoro, Storie di cura, Storie di donne nella formazione, Storie di uomini e di donne, Storie di Musica e Parole. Quest’ultimo vede tra i protagonisti anche Emidio Clementi, che alle 21.30, insieme a Corrado Nuccini e Emanuele Reverberi presenterà in teatro “Nottunro americano”, un viaggio nell'America del primi del '900 raccontato attraverso lo sguardo visionario di Emanuel Carnevali. A seguire un momento di festa, l’ascolto di musica e parole, di quanti tra i partecipanti vorranno scrivere di sé attraverso una canzone e poi ascoltare scrittura e musica degli altri. Domenica mattina ancora dedicata agli approfondimenti, con due incontri che vogliono essere stimolo e riflessione sul tema del lavoro sociale, sulle storie e i significati del lavoro sociale e sulle esperienze di medicina narrativa. A seguire la presentazione del testo di Marco Magini, “Come fossi solo”, e il dialogo tra Franco Arminio e Duccio Demetrio sulla religiosità della Terra. In parallelo durante il Festival, nella saletta del pulpito all’interno del teatro, la possibilità di ascoltare testi autobiografici, voci che si susseguono narrando e leggendo brevi stralci di testi autobiografici, in “Appoggiati ad un leggio”. |
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